lunedì 30 gennaio 2012

Società e alimentazione

Società e alimentazione. Alimentazione e società. Disturbi alimentari e società. Queste parole sono tutte strettamente collegate tra di loro. Nei corsi degli anni, e direi anche dei secoli, la scocietà ha cambiato radicalmente il  modo di mangiare e il rapporto che ognuno di noi ha con il cibo. 
Pensiamo solamente alla differenza della società di oggi e quella del 1800. La maggior parte delle famiglie aveva una fattoria, o comunque un giardino abbastanza grande da potersi procurare gli alimenti da soli. Nel 1800 un negozio d'alimentare procurava solamente lo stretto necessario, quali farina, uova, formaggio e carne per chi non aveva una fattoria. Per tutto il resto le persone dovevano procurarselo da soli, lavorando i campi e curando gli animali. Le persone dovevano lavorare, muoversi, sudare per avere una cena saziante. Ma voglio ricordare anche la modalità in cui si cucinava il cibo, la convivialità attorno all'atto del mangiare, come anche l'ideale di bellezza del corpo. 
Oggi i supermercati si sono sviluppati in tutto il mondo, e ammettiamolo anche che sono pratici: hanno tutto, fresco e pronto, aperto sei o sette giorni su sette. Questo ci ha reso la vita più facile nel procurarci il cibo, ma al contempo ci ha causato altri problemi. 
Ammettiamolo, il nostro cervello adesso é programmato su "vedi il cibo e mangialo". Nella nostra era, l'industria alimentare spende milioni e milioni di franchi (o euro, o dollari) nella bellezza e nella cura degli alimenti per tentare i clienti a comprare e ancora comprare. I supermercati utilizzano spesso la psicologia per farci comprare più del necessario: l'odore del pane appena sfornato stimola l'appetito, le azione compri due paghi uno, i dolci posti verso la fine nel magazzino o vicini al reparto bambini così, accompagnati dal proprio bambino stanco di fare la spesa, farà i capricci per un cioccolatino. 
Spesso, il tipo di alimentazione é anche influenzato dalle idee ideologiche. Se pensiamo ai digiuni nell'induismo, la quaresima, il divieto di mangiare carne di maiale nella cultura musulmana, e tanto altro ancora. 
Ma ritorniamo ancora sul cambiamento della società: alla fine della seconda guerra mondiale, i rapporti sociali cambiano. Il cuoco nelle case borghesi sparisce e le donne incominciano a lavorare, questo ha chiesto un adattamento da parte delle industrie per sviluppare alimentari e utensili facili da utilizzare e che facilitano la preparazione del cibo. Insieme anche allo sviluppo dei trasporti e dei metodi di conservazione, le industrie alimentari possono distribuire una grande quantità di cibi pronti e non in tutto il pianeta. 

Ma ammettiamolo, il cambiamento della società, le industrie alimentari e i nuovi canoni di bellezza non sono la vera causa del problema dei disturbi alimentari, ma di certo non aiutano. Le emozioni, le esperienze e i problemi dell'individuo sono estremamente importanti da prendere in atto. Ma una certa responsabilità collettiva deve essere assunta: su quello che la nostra società e il rapporto con il cibo sta diventando, come il nostro pensiero e ambiente circostante va avanti ma il nostro corpo rimane come 2'000 anni fa. Responsabilità di come la società può mettere in difficoltà e in imbarazzo le persone (e sono tante) nella gestione del peso e dell'assunzione del cibo. 



Fonti: 
"the compassionate mind approach to beating overeating" Ken Goss, Robinson edizioni, Londra 2011. 
http://www.nienteansia.it/articoli-di-psicologia/atri-argomenti/alimentazione-cultura-e-societa-–-“entierro-de-la-sardina”-medicalizzazione-e-de-medicalizzazione-del-sovrappeso-e-dell’obesita-–-prescrizioni-proscrizioni/521/     (ve lo consiglio come lettura)
http://web4health.info/it/answers/ed-causes-overview.htm
http://www.aliceworld.it/diete/cultura.html



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